Nel 2017, in Giappone,sono nati 946.060 bambini; è il secondo anno consecutivo in cui non si raggiunge la soglia del milione ed è anche il livello più basso dal 1899 data di inizio dei censimenti nel Paese. A causa dell’invecchiamento della popolazione, il numero di morti ha raggiunto il valore massimo dal dopoguerra: 1,3 milioni. Risultato: nel 2017 la popolazione giapponese è diminuita di circa 400.000 unità (394.373). Il governo giapponese si sta preparando ad affrontare una maggiore spesa per l’assistenza sanitaria che, insieme a una riduzione della forza lavoro e della produttività, può portare il Paese in una fase di stagnazione economica. Il drammatico calo dei tassi di fertilità giapponesi, tra le altre cose, causerà una carenza di giovani in grado di prendersi cura degli anziani. Con il calo di occupati si verificherà anche una mancanza di risorse assicurative e previdenziali. Il Giappone ha fissato l’obiettivo di aumentare, entro il 2025, il tasso di natalità a 1,8 figli per donna mantenendo una popolazione di almeno 100 milioni di persone nel 2060. Obiettivo difficile da raggiungere visto che, dei 127 milioni di persone che vivono in Giappone, più di uno su quattro ha più di 65 anni e ci sono oggi 67.824 ultracentenari; il più alto tasso di centenari al mondo.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)