Dal Rapporto Ocse «Preventing Ageing Unequally» emerge come la condizione delle nuove generazioni sia molto peggiorata rispetto a quella dei loro padri e nonni, cosa che si rifletterà anche nel loro futuro, poiché avranno pensioni più basse. In Italia ogni 100 persone in età da lavoro ci sono 38 persone over 65, numero destinato a salire e che nel 2050 porterà l'Italia al terzo posto tra i paesi più vecchi al mondo. L’occupazione per i lavoratori tra i 55 e i 64 anni è salita di 23 punti percentuali, complici le nuove misure per l'accesso alla pensione, mentre è salita di un solo punto nella fascia tra i 25 e i 54 ed è crollata di 11 punti rispetto la fascia più giovane. Ciò ha portato ad un invecchiamento della forza lavoro e inoltre ha acuito le differenze di reddito tra giovani ed anziani che continuerà a peggiorare, visto che le riforme delle pensioni hanno legato i guadagni durante la vita lavorativa con l'importo della pensione.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)