Parte dalle valli del cuneese Co.N.S.E.N.So (COmmunity Nurse Supporting Elderly iN a changing Society), un progetto triennale finanziato dall’Unione Europea che coinvolge cinque regioni dello Spazio Alpino, di cui il Piemonte è capofila, e che prevede la creazione dell'infermiere di famiglia e di comunità così da creare le condizioni migliori per garantire la qualità della vita e la salute degli anziani. In Val Grana e in Val Maira, quattro infermiere, dopo una formazione specifica, gireranno i piccoli comuni delle due valli andando loro a casa degli anziani per controllare che stiano bene, per garantire le prestazioni medico-assistenziali tipiche dell'assistenza domiciliare, ma soprattutto per instaurare con loro un rapporto di fiducia. Nelle due valli, gli ultra 65enni sono oltre il 21% della popolazione, i tre quarti denunciano almeno una malattia cronica e sono consumatori abituali di farmaci. Oltre all’infermiera di comunità e di famiglia, sempre nell’ottica di favorire la permanenza di famiglie e persone in aree montane e rurali, debuttano anche le “badanti di borgo", che garantiranno ai cittadini con grave disabilità visiva prestazioni utili al potenziamento delle loro autonomie di vita e sociali. Quella che viene sperimentata, con queste iniziative, è una presa in carico proattiva - la nuova assistenza di base del futuro - in cui la figura del professionista (infermiere) va dall'utente (anziano) e ne intercetta i bisogni socio-assistenziali e sanitari e attiva i servizi del territorio.
(Fonte: tratto dall'articolo)