L'articolo riprende e commenta i dati relativi all'applicazione della legge sull'eutanasia in Olanda, dati forniti dalle Commissioni regionali di controllo eutanasia e riferiti al 2017. A questo proposito si sottolinea come, contrariamente a quanto sostenuto dai fautori dell'abolizione dell'eutanasia, non si è verificato, nei 15 anni di applicazione della legge, nessun "effetto valanga"; i casi di eutanasia nel Paese si mantengono costanti, con un lieve aumento dello 0,4 rispetto al 2016. Nel 2017 le morti per eutanasia rappresentano il 4,4% delle morti complessive: 6.585 su 150.027. Quasi il 90% dei casi di richiesta di eutanasia ha riguardato persone malate di cancro senza prospettive di guarigione, o con malattie degenerative del sistema nervoso (come Parkinson, Sclerosi Multipla, SLA), o con combinazioni di varie malattie. Il maggior numero di segnalazioni di morte per eutanasia ha riguardato la fascia di età 70-80 anni: 2.002 segnalazioni (30,4%), seguita dalla fascia di età 80-90 anni: 1.634 segnalazioni (24,8%) e 60-70 anni: 1.405 segnalazioni (21,3%). In 293 casi la sofferenza insopportabile e la mancanza di prospettive erano provocate da un accumulo di malattie della vecchiaia, come la cecità, la sordità, l'osteoporosi, l'artrite, problemi di equilibrio e declino cognitivo. Nei casi di pazienti che si trovavano in uno stadio avanzato di demenza la dichiarazione di volontà, fatta prima del verificarsi della degenerazione cognitiva, ha avuto un ruolo importante nell'accertare la volontà del paziente.
(Fonte: tratto dall'articolo)