A disegnare la mappa sulle disuguglianze in sanità è l'Osservatorio sulla Salute nelle Regioni italiane dell'Università Cattolica il Sacro Cuore, che con il rapporto "Osservasalute" sollecita l'attenzione sulla capacità di mantenimento degli attuali livelli di salute della popolazione e sulla sostenibilità politica del Servizio sanitario nazionale. Nel Nord-Est si vive più a lungo (la speranza di vita per gli uomini é 81,2 anni e per le donne 85,6) del Sud, dove lo scarto é notevole con un'aspettativa a 79,8 anni per gli uomini e a 84,1 per le donne. Un dato allarmante che mette in luce il profondo divario tra il Settentrione e il Mezzogiorno che gode di minori garanzie tutele e prestazioni. Purtroppo, negli anni la forbice si é allargata e regioni come Campania, Calabria e Sicilia hanno peggiorato la loro posizione. Sul fronte opposto la Puglia al pari di quasi tutte le regioni del Nord sperimenta un'aspettativa di vita al di sopra della media nazionale anche se vivere più a lungo incide sui costi della sanità. La cartina degli svantaggi della salute si incrocia con il basso livello di istruzione e di povertà. In Campania chi vive, non solo deve fare i conti con la mala sanità ma per curarsi deve migrare al Nord. Infatti, mentre per gli uomini e le donne, è la provincia di Trento a godere della maggiore longevità, la Campania è la regione dove la speranza di vita è più bassa. A fare la differenza è anche la cultura e lo status sociale. Lo studio dell'Osservatorio della Cattolica, ricorda che a casa d'altri va anche peggio e il Sistema nazionale resta uno dei migliori in Europa in termini di efficacia.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)