Se le istituzioni o gli enti e le organizzazioni di rappresentanza prendessero per quello che indicano i dati Istat sulla popolazione italiana, quindi i dati di realtà, ci sarebbe da impostare un intero progetto politico, economico, sociale e culturale. In effetti nessuno però si sente investito da una responsabilità di trasformazione radicale sia nella riflessione che nelle proposte di intervento. Tra poco più di un decennio gli over 65 avranno superato numericamente gli under 25. Con una disoccupazione giovanile al 40% e una volta consumati i patrimoni accumulati, cosa ci sorreggerà? Non è solo una questione di dimensione economica. Cosa è la speranza in una società vecchia? Come vivranno concretamente quotidianamente milioni di persone fragili? Come ci si sta preparando? Che passi stiamo facendo? Occorre con coraggio trasformare le forme della cura, il nostro modo di abitare e, soprattutto, educarci a nuove forme di relazione.
(Sintesi redatta da: Rondini Laura)