Secondo un nuovo rapporto dell’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite più di 55 milioni di persone in tutto il mondo convivono con la demenza e il numero continua a crescere. Per il capo dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus: “La demenza priva milioni di persone della loro memoria, indipendenza e dignità ma priva anche il resto di noi delle persone che conosciamo e amiamo”. L’OMS ritiene che l’8,1 % delle donne e il 5,4 % degli uomini over 65 convivano attualmente con la condizione e si stima che saliranno a 78 milioni entro il 2030 e a 139 milioni entro il 2050.
“Abbiamo bisogno di un’azione concertata per garantire che tutte le persone con demenza siano in grado di vivere con il sostegno e la dignità che meritano”, ha sottolineato il capo dell’OMS. Come sottolinea il rapporto il sostegno in termini di assistenza alle persone con demenza e a coloro che forniscono tale assistenza deve essere rafforzato a livello nazionale in contesti sia formali che informali. Ciò include servizi basati sulla comunità, nonché specialisti, cure a lungo termine e cure palliative.
Una serie di studi clinici infruttuosi per i trattamenti cui si aggiungono elevati costi di ricerca e sviluppo hanno portato a una riluttanza a condurre ulteriori studi. Tuttavia, i finanziamenti sono aumentati di recente nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Canada e in altri paesi ad alto reddito, compreso un investimento annuale nella ricerca statunitense sull’Alzheimer portata da 631 milioni di dollari nel 2015, a circa 2,8 miliardi di dollari nel 2020. Per raggruppare gli sforzi l’OMS sta sviluppando il Dementia Research Blueprint, un meccanismo di coordinamento globale per fornire una struttura agli sforzi di ricerca e stimolare nuove iniziative.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)