Secondo gli ultimi dati della Commissione europea il 46,5% dei cittadini dell’Ue è rappresentato da anziani over 65 con gravi difficoltà a mantenere la propria autonomia e veder soddisfatto il loro bisogno di cura. Entro il 2050 il numero di persone di over 80 aumenterà dell’88% e aumenterà di conseguenza anche il bisogno di cure. La spesa pubblica non riesce a tenere il passo con questi cambiamenti, quindi il problema dell’invecchiamento e della mancanza di cure assistenziali è destinato a crescere.
Questa l'analisi di Caritas Europa con il report “Invecchiare con dignità” basato sull’analisi di 13 Paesi europei tra cui anche l’Italia dove vivono circa 6,4 milioni di persone che non riescono a condurre una vita in piena autonomia. Di questi anziani con difficoltà nelle attività di cura personale o di cura della vita domestica, solo il 6,9% riceve assistenza pubblica in una Rsa, mentre il 21,5 usufruisce dell’assistenza domiciliare.
La conseguenza è che la presa in carico degli anziani si debba spostare al di fuori del perimetro pubblico, attraverso l’assistenza diretta delle famiglie e il sostegno delle badanti che, però, apre a tutta un’altra serie di questioni. Tra cui il fatto che il lavoro di cura, spesso, non sia qualificato né sufficientemente remunerato, che si trasformi in sfruttamento o lavoro nero.
Non solo: il tempo che gli infermieri possono dedicare a ogni persona va diminuendo e questo lavoro non è attraente per i giovani, così è estremamente difficile reclutare e trattenere operatori sanitari a lungo termine. I legislatori e le autorità pubbliche dovrebbero compiere sforzi più significativi per affrontare questa carenza di manodopera, cercando di valorizzare il settore dell’assistenza socio-sanitaria, garantendo salari più alti, ma anche maggiori opportunità di avere un impiego a tempo pieno e migliori condizioni di lavoro.
(Sintesi redatta da: Mamini Marcello)