Il progetto di ricambio generazionale nel sistema pensionistico allo studio prevede la riduzione dell’orario di lavoro su base volontaria a chi si trova a 2 o 3 anni dalla pensione. Il lavoratore rimarrebbe alle dipendenze dell’azienda ottenendo metà stipendio e metà pensione, ma i contributi continuerebbero ad essere versati. È una delle misure contenute nel “pacchetto pensione per i giovani” annunciati dal Presidente del Consiglio Meloni.
Sul fronte previdenziale la priorità è scongiurare il ritorno alle regole Fornero. Scaduta a fine anno Quota 103 nel 2024 infatti con la legge Fornero si tornerebbe ada anadare in pensione con 67 anni e 20 di contributi, o con 42 anni e 10 mesi di contributi a prescindere dall’età. Accantonata Quota 41 (uscita con 62 anni o con 41 anni di contributi) perché onerosa, l’unica strada sembra quella della riconferma di Quota 103, soluzione tampone prevista dal governo Draghi.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)