In Sicilia oltre un over65 su tre rappresenta una “risorsa” (34,9%). Secondo i dati 2018 diffusi da Passi d’argento online, la nuova sezione del sito Passi d’argento di EpiCentro (il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell’Istituto superiore di sanità), nell’Isola l’incidenza di anziani “risorsa” è ben superiore alla media nazionale (29%). Veneto (35,5%), Puglia (35,7%), Provincia autonoma di Trento (40,2%) e Provincia autonoma di Bolzano (44,6%). Mentre valori decisamente preoccupanti si osservano in Toscana, regione in cui può essere considerato “risorsa” solo il 12,8% degli over65, Basilicata (21%) e Campania (21,2%). In Sicilia, inoltre, il 26,3% degli over65 si prende cura dei congiunti (19% in Italia), il 14,7% si occupa di familiari o amici con cui non vive, mentre il 6,1% partecipa ad attività di volontariato (questi ultimi due indicatori in linea con la media nazionale, rispettivamente 14,% e 5,5%). Lo svolgimento di un’attività lavorativa retribuita è poco frequente in Sicilia (5,6%), così come in Italia (6,2%) ed è, perlopiù, prerogativa di persone con un più alto titolo di studio e residenti in regioni come Umbria (7,8%), Emilia Romagna (8,2%) e Provincia autonoma di Bolzano (12%). Valori critici si osservano in Campania (3,7%) e Friuli Venezia Giulia (4,6%). Altro dato interessante è la partecipazione ad eventi sociali, come gite o soggiorni organizzati o la frequentazione di corsi di formazione che, in Sicilia, coinvolge più o meno due persone su dieci (19,9%, contro il 22,7% in Italia). Si tratta principalmente di partecipazione a gite e soggiorni (19,3%). Solo poco più di un over65 su cento frequenta corsi di formazione, come corsi di inglese, cucina, uso del computer, o percorsi presso università della terza età (esattamente l’1,3%; contro il 5,1% nazionale). La partecipazione a questi eventi sociali si riduce con l’età: infatti, se coinvolge una persona su tre prima dei 75 anni, vede coinvolte solo una persona su 15 dopo gli 85 anni. Inoltre, coinvolge meno le persone con bassa istruzione o con difficoltà economiche, le donne meno degli uomini, le persone di origini straniere meno dei cittadini italiani. Emerge, infine, che una buona partecipazione sociale aumenta la prospettiva di vita del 50% e ad un incremento del 91% della probabilità di sopravvivenza.
(Fonte: tratto dall'articolo)