In Trentino i giovani faticano a inserirsi nel mondo del lavoro in maniera stabile con le conseguenze che ne derivano, dall’allungamento dei tempi di permanenza in famiglia alle difficoltà di costruire una famiglia propria e mettere al mondo dei figli. Da qui la decisione del Gruppo Provinciale dei Giovani (che riunisce 11 membri in rappresentanza degli studenti e dei giovani professionisti di diversi corpi intermedi) di promuovere un disegno di legge, divenuto legge grazie a un emendamento alla legge provinciale 10 del 2010, che regolamenta le nomine all’interno delle partecipate della Provincia favorendo il ricambio generazionale.
In sostanza la norma (espressa nell’articolo 13 bis della legge) prevede che la Provincia si impegni a nominare un giovane «under 36» all’interno di ogni cda e ogni collegio sindacale. L’articolo 13 bis, inserito subito dopo l’articolo sulle quote rosa, sancisce infatti che «Nel rispetto dei requisiti previsti dalle relative previsioni normative e statutarie, il Consiglio provinciale e la Giunta provinciale, per le nomine e le designazioni di rispettiva competenza previste da questa legge, perseguono per quanto possibile il ricambio generazionale».
È la prima legge di questo genere in Italia, tanto che i promotori porteranno la loro esperienza al Consiglio Nazionale dei Giovani, che collabora con il ministero delle Politiche giovanili e con la Commissione europea nella elaborazione di politiche attive per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Con questa norma, la Provincia Autonoma di Trento equipara la questione delle quote di genere a quella delle «quote giovani». L’obiettivo è «dare ai giovani la possibilità di valorizzare le proprie attitudini e capacità, fornendo loro l’occasione di crescere e al Trentino una risorsa in più per innervare di energie nuove il proprio potenziale di sviluppo e la qualità della classe dirigente».
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)