Diamo conto di due studi che avevano l'obiettivo di dimostrare se il modo in cui ci spostiamo quotidianamente ha un’influenza sulla nostra salute. Nel primo, dal titolo “Using alternatives to the car and risk of all-cause, cardiovascular and cancer mortality”, sono stati valutati in un arco temporale di 4 anni, i rischi collegati all’uso dell’auto per la mobilità quotidiana rispetto a quella più attiva (piedi, bici, treno). Il risultato è quasi scontato: su 350mila persone analizzate, i soggetti che usano l’auto per muoversi quotidianamente (andare al lavoro, portare i figli a scuola, fare la spesa) hanno una possibiltà quasi doppia di ammalarsi di malattie cardiovascolari e di cancro. Il secondo studio, intitolato “Associations between changes in Cycling and all-cause mortality risk”, è quasi monumentale. Ha monitorato le abitudini di spostamento quotidiano di 15mila volontari danesi tra i 50 e i 65 anni per 4 anni, dal 1993 al 1997. Dopodiché queste persone sono state seguite fino al 2013, per valutare le eventuali cause di morte e l’incidenza delle patologie. Dall’analisi statistica è emerso che le persone che avevano incluso il ciclismo (anche ricreazionale o solo come mezzo di trasporto) nella loro vita quotidiana, almeno 60 minuti a settimana, avevano vissuto più in salute la terza età, vivendo più a lungo di quelli che invece si muovevano in auto.
(Fonte: tratto dall'articolo)