Nei Paesi in via di sviluppo gli indicatori di povertà vengono utilizzati come base per i diversi livelli di azione: locale, nazionale e internazionale. Tuttavia, per rilevare la povertà degli anziani, questi indicatori sono limitati poiché sono costruiti sui dati delle famiglie. Infatti trascurano i legami tra gli anziani ed i loro discendenti, anche quando sono geograficamente distanti, e le differenze delle situazioni economiche all'interno delle famiglie. Ora, in contesti in cui le politiche sociali verso gli anziani sono poco sviluppate, è proprio grazie all'assistenza reciproca e alle relazioni interindividuali che gli anziani possono ricevere aiuto sia nel quotidiano che davanti alle spese eccezionali. Dall'analisi delle interviste condotte in Uganda sui rapporti intergenerazionali con gli anziani e le loro famiglie, questo articolo si propone di mettere in discussione l'uso di misure ufficiali per stimare la povertà tra gli anziani. Infatti, le difficoltà di quantificare la produzione, il consumo e lo scambio a livello individuale, debbono implicare molta prudenza nell'uso di questi indicatori.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)