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Carrino Antonella

Indicatori di benessere equo e sostenibile. Relazione al Parlamento

02-03-2020

Lo scorso 18 febbraio il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha inviato al Parlamento la Relazione sul Benessere equo e sostenibile per il 2020. L’invio è previsto dalla Legge n.196 del 2009, come modificata dalla Legge n. 163 del 2016. 

Il testo del documento (disponibile inversione integrale sul sito http://www.dt.mef.gov.it//it/news/2020/bes2020.html) analizza l’evoluzione degli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile in relazione alle previsioni dell’ultima Legge di Bilancio. 

E’ il terzo anno che si punta a inserire nei provvedimenti economici del Governo indicatori, per quanto possibile oggettivi e rilevabili, di “benessere sociale” della popolazione e, come spiega il Ministro Gualtieri in premessa, la Relazione BES “documenta come le misure previste dalla Legge di Bilancio 2020 intervengano positivamente su molteplici aspetti, dall’inclusione sociale all’ambiente, dal lavoro al benessere economico, dalla salute all’istruzione”.

Questi, in estrema sintesi, i dati sulla salute contenuti nel documento. Per quanto riguarda la speranza di vita alla nascita, nell’ultimo decennio, ha seguito un trend di crescita costante, passando da 81,4 anni nel 2009 a 83,0 nel 2018. A questa buona notizia si aggiunge il fatto che la speranza di vita in buona salute alla nascita, cresciuta fra il 2009 e il 2016, (da 56,4 a 58,8 anni) e poi ridottasi fra il 2017 e il 2018 (58,5), inverte la tendenza. Il documento del Mef valuta questo incremento in 4 mesi (da 58,5 a 58,9 anni) fino al 2022 .

Un altro dato rilevato sulla salute è l’eccesso di peso in età adulta che, dal 2016, è stabile e pari al 44,8 % della popolazione residente in Italia. Le misure sulla sugar tax prese nell’ultima legge di Bilancio puntano, fra l’altro, a contenere questo rischio per la salute e, si legge nella relazione, dovrebbero incidere anche “sulla speranza di vita in buona salute” . 

Poiché anche la criminalità influisce sulla percezione di benessere dei cittadini è interessante notare il dato che la Relazione BES ci fornisce in tema sicurezza perché sembra sfatare alcune diffuse convinzioni. Nella serie storica dei dati dal 2005 al 2018, le classi di età più avanzate non sembrano essere le principali vittime di borseggi e rapine. Ciò si conferma  in particolare nell'ultimo anno ( 2018)in cui emerge una minore incidenza di vittime di borseggio tra le classi di età 35-44 anni e 45-54 anni, sia a livello complessivo che per genere. Per quanto riguarda le rapine, si legge nella relazione sul Bes “la minore incidenza di vittime si registra tra la popolazione di 55-64 e 65 anni e più, sia a livello complessivo che per genere. In generale, le donne sono sfavorite rispetto agli uomini per quanto riguarda il reato di borseggio, mentre nel caso delle rapine la situazione si inverte".

Altri dati in generale positivi contenuti nel documento riguardano la crescita del reddito disponibile degli italiani, la  riduzione dell’indice di  disuguaglianza  previsto in discesa dal livello di 6,0 del 2018 a quota 5,6 nel 2021 e 2022 e il calo anche dell’indice di povertà assoluta. Per quanto riguarda quest’ultimo dato, l’incidenza più elevata (fra il 2005-2018) riguarda le famiglie giovani (persona riferimento 18-34 anni e 35-44 anni) rispetto a quelle con persona di riferimento in età matura (45-54 anni e 55-64 anni). Infine, le famiglie con persona di riferimento over 65 fanno registrare una contenuta riduzione dell’indicatore di povertà assoluta (0,3 punti percentuali).

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Autore (Cognome Nome)Carrino Antonella
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine
LinguaItaliano
Data dell'articolo19000101
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampa02-03-2020
Fonte da stampare
Volume
Approfondimenti
Carrino Antonella
Attori
Parole chiave: Analisi demografica Dati statistici Povertà Ricerca Welfare