Individuate nel sangue umano le “sette molecole della giovinezza”, ma anche quelle dell’invecchiamento.
Esistono, infatti, sostanze presenti in grandi quantità nel flusso sanguigno delle persone giovani, ma in scarse dosi in quello degli anziani. Viceversa, alcuni composti abbondano durante la vecchiaia, mentre sono quasi assenti nei primi decenni di vita.
Lo hanno scoperto, in uno studio pubblicato sulla rivista Pnas, gli scienziati giapponesi dell’Okinawa Institute of Science and Technology Graduate University e dell’Università di Kyoto. Durante la ricerca, gli autori hanno confrontato la composizione del sangue di 15 giovani dell’età media di 29 anni, e di 15 anziani dell’età media di 81 anni. Al termine dell’esame, hanno individuato 14 molecole legate all’invecchiamento. Sette erano presenti in quantità elevate nel sangue dei giovani ma non in quello degli anziani, mentre le altre erano molto più numerose nel flusso sanguigno delle persone di terza età.
I ricercatori hanno osservato che le "sette molecole della giovinezza" sono soprattutto sostanze antiossidanti e composti fondamentali per la salute dei muscoli. Di conseguenza, ritengono che la loro presenza potrebbe essere incrementata attraverso l’alimentazione. Le “sette molecole della vecchiaia”, invece, che sono state trovate in abbondanza nel sangue degli anziani, sarebbero soprattutto sostanze associate a una ridotta funzionalità di reni e fegato. In questo caso, gli scienziati ritengono che la loro identificazione potrebbe consentire lo sviluppo di terapie anti-aging specifiche, in grado di proteggere i due organi e di rallentare il processo d’invecchiamento.
(Fonte: tratto dall'articolo)