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Infinity, una terapia intensiva dell’ipertensione può rallentare i danni cerebrali nell’anziano

www.pharmastar.it, 31-03-2019

Una terapia farmacologica intensiva per abbassare la pressione arteriosa (BP), rispetto a un trattamento per un obiettivo BP meno stringente, sembra rallentare la progressione delle lesioni cerebrali sottocorticali alla risonanza magnetica (RM). Lo suggerisce uno studio randomizzato di 3 anni – denominato “INFINITY” - condotto su pazienti di età pari o superiore a 75 anni, presentato a New Orleans durante l'American College of Cardiology (ACC) 2019 Scientific Session. Peraltro – va detto subito - nessun miglioramento nei test cognitivi o nella mobilità è andato di pari passo con i miglioramenti osservati alla RM nei pazienti gestiti più aggressivamente, nei quali la terapia antipertensiva mirava a una pressione sistolica <130 mm Hg, rispetto a un target <145 mm Hg, guidato da monitoraggio BP ambulatoriale nelle 24 ore. È interessante notare che i pazienti trattati per raggiungere l'obiettivo inferiore hanno mostrato una riduzione del 76% dei principali eventi cardiovascolari (p <0,01) rispetto al gruppo a gestione meno intensiva.

(Fonte: tratto dall'articolo)

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LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2019-03-31
Numero
Fontewww.pharmastar.it
Approfondimenti Onlinewww.pharmastar.it/news/cardio/infinity-una-terapia-intensiva-dellipertensione-pu-rallentare-i-danni-cerebrali-nellanziano-acc2019--29171
Subtitolo in stampawww.pharmastar.it, 31-03-2019
Fonte da stampare(Fonte: tratto dall'articolo)
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Parole chiave: Ricerca Malattie cardiovascolari