Molti esperti danno per sicura una seconda ondata dell'epidemia del Covid 19 in autunno. Tra le difese previste per fronteggiare il problema, uno dei punti cardine riguarda la vaccinazione antinfluenzale.
Quest'anno è infatti molto importante vaccinarsi per tanti e diversi motivi. Intanto la vaccinazione permette di ridurre le complicanze e la mortalità legate a questo virus, comunque sempre pericoloso per le persone più fragili e gli anziani.
Dai dati dello European Centre for Disesase Prevention and Control risulta che ogni anno muoiono in Europa tra le 15.000 e le 70.000 persone per complicanze correlate all'influenza.
Al problema delle complicanze si deve aggiungere quello dell'affollamento dei pronto soccorsi nei mesi invernali, che in epoca Covid rischia di provocare ulteriori drammatici eventi. Soprattutto in considerazione del fatto che le sintomatologie dell'influenza e delle forme lievi-moderate di Covid sono molto simili.
Da tutte queste constatazioni dovrebbe derivare un'adesione massiva alla profilassi, cosa che non accade a causa di tanti pregiudizi che tengono lontane le persone dai vaccini.
La circolare ministeriale Raccomandazioni Stagione Influenzale 2020-2021 sottolinea l'importanza di raggiungere coperture elevate, soprattutto tra i soggetti ad alto rischio, come gli over 65 e i soggetti con patologie croniche, e tra gli operatori sanitari.
L'obiettivo minimo è il 75%, l'ottimale sarebbe il 95%. Purtroppo obiettivi ancora lontanissimi, visto che nelle scorse stagioni la copertura vaccinale contro l'influenza era del 55% tra gli ultra 65enni e del 25-30% tra i pazienti cronici. Sono anche peggiori i dati per la vaccinazione contro lo pneumococco, altro baluardo contro le polmoniti.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)