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Burighel Micol

Informarsi con criterio e contrastare le bufale sul coronavirus

www.altraeta.it, 13-03-2020

Informarsi con criterio e contrastare le bufale sul coronavirus

La confusione e l’ansia di informarsi possono portare le persone a cadere in bufale e notizie scorrette e non verificate. Se si pensa di essere incorsi in una fake news, è utile verificare la veridicità dell’informazione su utilissimi siti come Bufale.net o BUTAC-Bufale un tanto al chilo. Le persone che con il loro lavoro portano avanti questi portali, stanno verificando incessantemente le segnalazioni che arrivano dagli utenti. Inoltre, è bene anche controllare se una notizia è uscita sui siti delle istituzioni, sulle principali testate nazionali, o sul telegiornale: in caso contrario, è molto probabile che ci si trovi di fronte a una informazione errata. 


Finora, le principali bufale sul coronavirus circolate sono state:


  1. Le mascherine proteggono dal virus: quelle standard e quelle da sala operatoria non difendono dal contagio. Servono a chi è infetto per evitare di propagare le goccioline di saliva che sono veicolo del virus. Ci sono mascherine con filtri per l’aria che in effetti sono barriere efficaci. È importante però utilizzarle con le mani pulite e stare attenti che aderiscano bene al viso. Anche gli occhi andrebbero protetti.
  2. La vitamina C è efficace come cura. Gli esperti hanno smentito questa falsa informazione che è girata come audio di un’infermiera su molto cellulari di italiani. La vitamina C è sicuramente benefica per la salute e aiuta contro le infezioni respiratorie, ma non è una cura miracolosa per il coronavirus. Assumerla al di fuori del controllo del medico può essere anche dannoso.
  3. Le bevande calde uccidono il coronavirus. Un altro consiglio infondato: i virus non si possono neutralizzare in questa maniera. Inutile anche esporsi al sole, come indicato da questa bufala.
  4. Il coronavirus è stato creato in laboratorio. Teoria fantasiosa, di cui però non si ha alcuna prova. Prima di mettere in circolazione accuse di tale portata, sarebbe bene poterne dimostrare l’autenticità. Non c’è alcuna evidenza che il virus sia opera dell’uomo.
  5. Gli animali domestici trasmettono il virus. Bufala sul coronavirus circolata più volte, tanto che il Ministero della Salute ha dedicato spazio a questo argomento nel suo decalogo dei suggerimenti igienico-sanitari. Non c’è prova che il coronavirus possa essere contratto dagli animali di casa, né che questi lo possano trasmettere all’uomo. 

In una situazione di emergenza come quella attuale, è dovere civico verificare le notizie con cui si viene a contatto e fare attenzione a quello che si condivide. (Fonte: tratto dall'articolo)

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Autore (Cognome Nome)Burighel Micol
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LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2020-03-13
Numero
Fontewww.altraeta.it
Approfondimenti Onlinewww.altraeta.it/contrastare-le-bufale-sul-coronavirus/
Subtitolo in stampawww.altraeta.it, 13-03-2020
Fonte da stampare(Fonte: tratto dall'articolo)
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Parole chiave: Informatica Social Network Tecnologia