Sono cresciuta in un mondo in cui i vecchi si scendeva in piazzetta ad ascoltarli per ore. Mi ricordo anche mio padre che andava a suonare alle loro porte quando non uscivano da un po’, il nostro è un piccolo paese, e che li portava fuori tenendoli sotto braccio, “su su che l’aria della vita fa bene”. Perciò quando i vecchi sono spariti mi è dispiaciuto parecchio, è stato come aver perso l’infanzia. Lì per lì non me ne sono accorta. Poi però, a un certo punto, ho visto che non c’erano più. I vecchi normali non c’erano più. Mai un’intervista, mai una pubblicità, mai una fiction, mai – assolutamente mai – in tv se non come macchiette. Caricature di vecchi per far ridere. Per molto tempo la vecchiaia è stata bandita dalla comunicazione e dall’informazione. Non parliamo della morte naturale, quella è proprio proibita. Poi poco a poco, ma molto di recente, qualcosa è successo. Deve essere stato in coincidenza con la “nuova primavera” dei giovani. Tornati i giovani, sono ricomparsi anche i vecchi. Così è la vita, del resto. Qualcosa sta cambiando, penso.
(Fonte: tratto dall'articolo)