Il Rendiconto generale approvato dal Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inps evidenzia un risultato economico d’esercizio positivo per 7,1 miliardi, mentre il 2021 si era chiuso con -3,7 miliardi, che porta la situazione patrimoniale netta a un attivo di 23,2 miliardi. Anche se le uscite per pensioni, che incorporano la rivalutazione degli assegni per effetto dell’inflazione, salgono del 3,83% raggiungendo i 283 miliardi.
Allo stesso tempo, la spesa per inclusione sociale cala di 2,3 miliardi (-6,52%) scendendo dai 36,1 miliardi del 2021 a 33,8 miliardi a causa della riduzione delle richieste di Reddito di cittadinanza. Crescono le entrate complessive dell’ente da accertamenti e gestione finanziaria di competenza, che arrivano a 528 miliardi (+8,68%). Le uscite aumentano in misura minore (+4,28%) toccando i 504,8 miliardi. Il saldo di competenza è quindi di circa 24 miliardi.
Il Civ evidenzia l’aumento del gettito contributivo (+8,1%) che ha raggiunto quota 256 miliardi. Ma a crescere sono pure i trasferimenti dalla fiscalità generale (+8,9%), per un totale di 157 miliardi, trainati soprattutto dall’introduzione dell’assegno unico per i figli, dalle indennità una tantum (bonus 200 e bonus 150) e dagli sgravi contributivi. Restano elevati i crediti contributivi dell’Istituto (123 miliardi). L’incremento percentualmente maggiore lo fa registrare la spesa per il sostegno alla famiglia, con un’impennata del 79,6%: dai circa 11 miliardi del 2021 agli oltre 21 miliardi del 2022.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)