L’invecchiamento attivo è, secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, “un processo di ottimizzazione delle opportunità relative alla salute, partecipazione e sicurezza, allo scopo di migliorare la qualità della vita delle persone anziane”. Per l'Europa l'invecchiamento attivo è un tema fondamentale, tanto che farne il tema del 2012, anno in cui si è costituito l’indice di invecchiamento attivo, che misura la possibilità degli anziani di realizzarsi pienamente. E' costruito utilizzando indicatori quali il tasso di occupazione, lo svolgimento di attività di volontariato, la partecipazione politica, lo svolgimento di esercizio fisico, l’accesso ai servizi sanitari, la sicurezza economica. Viene anche valutata la misura in cui l’ambiente esterno è favorevole all’invecchiamento attivo degli anziani, attraverso indicatori quali l’aspettativa di vita, il benessere psicologico, l’uso delle tecnologie, il grado di connettività. In base a questo indice l’Italia è al 15esimo posto su 27 Stati Europei. A fronte di questi dati le politiche per l’invecchiamento attivo in Italia sono riducibili solo a due: la transizione graduale al pensionamento e il prolungamento della vita lavorativa.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)