Adesso l'invecchiamento non è più visto come un momento di perdita di risorse e capacità, ma come una fase della vita in cui si possono fare nuovi progetti. Questo modo di pensare è presente nelle teorie di Rowe e Khan (1987-97) che lo hanno definito invecchiamento di successo, ed è caratterizzato da un’elevata funzionalità a livello generale e da bassi rischi di patologie e disabilità. Uno dei maggiori studiosi dell'invecchiamento è Baltes che spiega che un invecchiamento positivo è dato da un insieme di strategie che permettono all’anziano di minimizzare le perdite e massimizzare i guadagni per indirizzare autonomamente la sua vita. Complice il fatto che i lavori con grande dispendio energetico negli anni si sono sempre più alleggeriti e i progressi fatti dalla medicina danno un grosso aiuto nel combattere le malattie collegabili all'invecchiamento, l'idea che la terza età sia solo un periodo di declino ha lasciato spazio a una nuova fase con nuovi obbiettivi e progetti e una attività sociale che sfrutta le esperienze accumulate nella vita. In questo articolo vengono citate molte teorie che sanciscono inequivocabilmente che l'invecchiamento può essere attivo e non negativo.
(Sintesi redatta da: Enos Righi)