La stragrande maggioranza dei detenuti over 65 sono italiani e maschi (1.655 su 1.793); le donne sono circa 50; gli stranieri circa 80 e quelli che hanno raggiunto i 75 anni sono 257. Rappresentano appena il 5% della popolazione carceraria; i reati commessi sono in prevalenza truffe e spaccio di droga seguite da minacce e ingiurie e lesioni dolose. Gli over 65 hanno caratteristiche diverse dalle altre tipologie di reclusi; spesso hanno alle spalle lunghi anni di reclusione e una salute più incerta degli altri. Alessio Scandurra, dell’associazione Antigone, sottolinea in proposito che “il carcere è un posto malsano: malattie infettive, umidità, alimentazione, temperatura, mancanza di movimento sono fattori che, alla lunga, creano disagi, amplificati dalle difficoltà di accesso ai servizi sanitari”. Sono già presenti nelle carceri detenuti con limitazioni funzionali e per questo il Ministero di Giustizia, regioni e asl stanno già studiando misure che, con il consenso del Garante della privacy, verifichino costantemente la sistemazione di questi detenuti rispetto alle caratteristiche socio-sanitarie del singolo. Altre misure sono allo studio per provvedere alla formazione di personale carcerario specializzato.
(Sintesi redatta da: Antonella Carrino)