In un mondo (specialmente quello dello spettacolo) dove la bellezza estetica viene ricercata fino all’esasperazione è bene, ogni tanto, fermarsi a riflettere sulla “bruttezza nella vecchiaia”.
Eppure, l’autrice dell’articolo diffida anche dal trattare la bruttezza in età anziana come un vessillo da esporre; come quelle persone che vedono “saggezza” nelle rughe oppure quasi ostentano con orgoglio il decadimento fisico per essere anticonformiste e non mostrare paura. Combattere la vecchiaia magnificandola.
In questo caso, a detta dell’autrice, viene in soccorso la “metafora della Befana”. Solo la Befana incarna una reale gioia dell'invecchiamento. Perché è brutta, rugosa, ingobbita, vestita di stracci: non è bella e non vuole esserla. Ma proprio da questa assenza di bellezza la Befana trae la sua forza, il suo potere.
(Sintesi redatta da: Dario De Felicis)