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Invecchiare bene è una questione (anche) di testa

Il Messaggero, 08-05-2024, p.20

Molte persone conservano capacità cognitive pressoché immodificate, anche in tarda età, ciò vuol dire che il declino cognitivo non è una necessità fisiologica, ma si può contrastare sfruttando al massimo la neuroplasticità, la capacità che ha il cervello di continuare a crescere, a imparare e a modificarsi sempre, lungo tutta la vita, anche da anziani.

Alla nascita il cervello si può paragonare a tanti alberi, ancora con pochi rami e poche foglie; mano a mano che si sviluppa, alcuni alberi muoiono, ma quelli che restano, se sono accuditi bene, mettono ancora rami e ancora foglie, mantenendo l'aspetto fitto del bosco.

Dunque anche se alcuni neuroni si perdono col passare del tempo, quelli che rimangono diventano sempre più ricchi, offrendo l'insieme di conoscenze dell'età anziana. La regola generale è tenere attiva la mente: più la si fa lavorare e più si creano connessioni lungo le quali corrono i pensieri.

(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)

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Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2024
Pagine20
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2024-05-08
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Messaggero
Subtitolo in stampaIl Messaggero, 08-05-2024, p.20
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)
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Parole chiave: Invecchiamento attivo Memoria