Il tempo che passa è un concetto che oscilla tra una grandezza fisica ed un difficile concetto filosofico; Heidegger ad esempio diceva: «il tempo è esserci», quindi esistere, vedere, osservare, sentire ciò che viviamo. Questo indica che è il nostro vivere che entra in relazione con il tempo, e di conseguenza il nostro «stato di salute» si trasforma e si può definire «invecchiamento fisiologico».
Grazie allo sviluppo delle conoscenze e delle tecnologie biomediche l’aspettativa di vita sta aumentando nel mondo. E a livello internazionale si continua ad indicare l’invecchiamento come causa delle malattie croniche degenerative. Il cambiamento che ora si vuole proporre è il capovolgimento del rapporto tra causa ed effetto, e far vedere l’invecchiamento come una «multimorbilità», diversa da individuo a individuo, che quindi comporta un diverso invecchiamento per ognuno di noi. Quindi non è l’età anagrafica che conta per lo stato di salute, ma un "punteggio” che bisognerà individuare attraverso la misurazione di parametri obiettivi su ogni organismo umano e sulle sue capacità fisiche e cognitive.
In questo modo, ogni persona può avere una grandezza corrispondente allo stato di salute rilevato individualmente con metodologie biomediche. In questa prospettiva diventano fondamentali i meccanismi di prevenzione, che vanno diversificati per ciascun individuo. Superando l’idea di un «tempo cronologico» provocatore di malattie, perché sono le malattie che provocano l’invecchiamento, poiché la «multimorbilità» personale porta ad una «fragilità progressiva». Per incrementare la medicina preventiva personalizzata bisogna continuare a sviluppare lo studio sempre più esteso e approfondito dello stato dei geni di predisposizione alle malattie dell’uomo, e di iniziare a ottenere, dai 20 anni in poi, i più diffusi dati che si riferiscono a tutti gli organi e tutte le funzioni fisiologiche da monitorare, oltre alla valutazione dei processi cognitivi, così da poter comprendere la comparsa delle più precoci alterazioni morbose, che costituiscono i precoci sintomi delle malattie croniche degenerative.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)