Al fine di dimostrare che l’invecchiamento non è solo caratterizzato da aspetti negativi legati a una patologia degenerativa, in questo contributo, si valutano le strategie comunicative degli anziani, la loro intelligenza e il loro bisogno di affettività. La comunicazione con gli anziani non incontra ostacoli, fatta eccezione per coloro che presentano patologie involutive.
Tra i fattori che intercorrono alla riuscita di una buona comunicazione, è sottolineato il ruolo della percezione e del linguaggio. La percezione negli anziani può subire delle modifiche a livello visivo e acustico, per compensare i deficit sensoriali sono applicate varie strategie percettivo-cognitive.
Il linguaggio negli anziani pur non subendo particolari modifiche, se non per quanto riguarda l’anomia, riveste un ruolo di secondo piano rispetto al non verbale che diventa una maggiore espressione dello stato d’animo. L’intelligenza dell’anziano non subisce un declino generale bensì avviene un’ottimizzazione dei processi cognitivi per cui vengono preservati alcuni processi intellettivi che restano intatti. Aspetto dell’intelligenza è la creatività che con l’età trova nuovi spunti, e può migliorare la vita dell’anziano suggerendogli nuovi interessi. Per ciò che concerne l’affettività, sicuramente il bisogno di amare e di essere amati non dipende dall’età anzi nell’anziano si può notare un maggiore arricchimento sul piano emozionale.
(Fonte: tratto dall'articolo)