Nel 2050 si stima che un italiano su tre avrà più di 65 anni. Oggi siamo il Paese europeo con la percentuale più elevata di anziani: il 34%.
Molti dei quali fanno fatica a prendersi cura di sé: dati dell'ultimo rapporto annuale di OsservaSalute. Emerge anzitutto un paradosso: chi fra gli over 65 ha limitazioni nelle attività quotidiane può contare su un minor supporto sociale rispetto alle persone di pari età senza limitazioni.
Dai dati rilevati dalla sorveglianza Passi d'Argento dell'Istituto Superiore di Sanità per il periodo 2016-2018, il 18% degli over 65 è considerato Fragile con picchi che sfiorano il 30% in Sicilia. L'isolamento sociale è rilevante: sette over 65 su dieci hanno grosse difficoltà di partecipare ad attività social.
Il rapporto OASI 2018 redatto dall'Università Bocconi in collaborazione col CERGAS ha analizzato i dati del Ministero della Salute relativi al 2016. Solo un anziano su tre non autosufficiente è preso in carico dai servizi sanitari o sociali (900 mila in carico ai servizi sanitari e 500 mila in carico ai servizi sociali), ma il fabbisogno stimato è di 2.857.801 anziani il che significa che per la metà di anziani non c'è posto. Sempre il rapporto OASI 2018 rileva che si è allargata la platea di utenti serviti, diminuendo allo stesso tempo l'intensità assistenziale, in media non più di due ore a settimana per utente anziano non autosufficiente (dati Monitoraggio LEA). Chi non riesce a ottenere un posto letto presso strutture residenziali ha diritto a un contributo economico di supporto alla persona per la permanenza al domicilio al di fuori del sistema di Assistenza Domiciliare (ADI).
Gli anziani non autosufficienti che ricevono questo supporto sono 1,4 milioni, mentre 200 mila ricevono un contributo economico, per un totale di 630 milioni di euro. Non sono qui inclusi i contributi INPS per interventi non pensionistici e assistenziali, in particolare le Indennità di Accompagnamento, la cui spesa nel 2016 è stata pari a circa 13,4 miliardi di euro.
(Fonte: tratto dall'articolo)