Scrive Gina Lagorio nelle prime pagine di queste sue memorie della mente e del cuore: "Quest'attesa del morire - il dialogo con la morte propria e altrui - è a ben guardare, non solo il sale del vivere, ma la molla prima della scrittura". L'impulso a scrivere questo inventario è una ragione di vita: la nascita dell'ultima nipotina, che la induce a dedicarsi al passaggio del testimone, a consegnare ad altri quello che l'ha aiutata a vivere. All'origine della memoria c'è la cascina del nonno, nella campagna piemontese delle Langhe, che ha lasciato sapori indimenticabili nelle papille dell'anima e della lingua; c'è l'amata Cherasco con le sue mura stellate, i suoi personaggi mitici. Poi ci sono le letture consumate sin dall'infanzia, le città dell'anima e del sogno, le case, alle quali viene affidata la custodia "degli strumenti del vivere". (Fonte: www.sbt.ti.ch)