Questo libro è un dolce omaggio agli anziani, un fiore tra le dita nodose dei nonni, una carezza sul viso solcato dalle rughe, viso dallo sguardo ancora limpido, ancora colmo di speranza. L'autrice manifesta pagina dopo pagina un senso di gratitudine profondo verso questi saggi consiglieri, scrigni di preziosa saggezza, memorie viventi di grandi e piccoli drammi della Storia. Con pazienza s'avvicina alle orecchie di uomini e donne che popolano le stanze di una casa di cura, un istituto come tanti; sussurra loro parole di conforto, ravviva i ricordi, stimola la fantasia, apre i cuori più chiusi al dialogo e corregge con delicatezza le più singolari e fanciullesche intemperanze. Perché gli anziani, si sa, sono come i bambini: fragili e indifesi, ma anche forti di una misteriosa autorevolezza, s'incapricciano e domandano il perché d'ogni cosa. Poi ti guardano... e nei loro occhi ritrovi il mistero di una grande autorevolezza, quel principio d'addio senza rancore che è il più grande moto d'amore per la vita.
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