L'Istat aggiorna i dati sul Benessere equo e sostenibile (Bes) evidenziando “segnali di miglioramento” nel periodo 2015-2016 rispetto al 2013. Migliorano gli indici su "soddisfazione per la vita, occupazione, istruzione, salute e ambiente", mentre rimangono immutati quelli relativi a condizioni economiche minime, qualità del lavoro, relazioni sociali e reddito. L'Italia conferma di essere uno tra i paesi più longevi d'Europa, anche se la qualità della sopravvivenza, pure se in miglioramento, resta sotto la media europea. Nel 2015 la vita media alla nascita è scesa leggermente, da 82,6 a 82,3 anni. Sebbene aumenti la mortalità non ci sono conseguenze sulla qualità degli anni da vivere. Rimane stabile la speranza di vita in buona salute alla nascita (58,3 anni) e migliora sensibilmente la speranza di vita priva di limitazioni nelle attività a 65 anni (dai 9,2 anni del 2013 a 9,7 del 2015). Il rapporto infine conferma oltre alla differenza del 37% fra i redditi di Nord e Sud dell'Italia, differenze nei livelli di benessere economico nelle varie aree del Paese e come nel Mezzogiorno “il rischio di povertà coinvolga il 34% dei residenti, una quota tripla rispetto al nord”.
(Fonte: tratto dall'articolo)