Il Rapporto Istat sulla ridistribuzione dei redditi ci dice che le principali politiche attuate dallo Stato, fra il 2014 e il 2016 (bonus di 80 euro, aumento della quattordicesima per i pensionati e sostegno di inclusione attiva), hanno attenuato le disparità esistenti. L’equità nella distribuzione dei redditi disponibili nel 2016 (misurata con l’indice di Gini che è passato dal 30,4 al 30,1) è migliorata mentre si è ridotto il rischio di povertà (dal 19,2 al 18,4%). Per l’Istat hanno beneficiato di queste politiche statali prevalentemente gli over 65, che dispongono solo del reddito pensionistico. Dopo la redistribuzione, il rischio di povertà fra gli anziani scende al 17,1% per i singoli, in maggioranza vedove, e al 9,9% per le coppie. Al contrario, le coppie giovani, con e senza figli minori, e quelle adulte con minori, dopo l’intervento pubblico, risultano più esposte al rischio di povertà. I giovani singoli e i mono genitori con figli minori - spiega l’Istat - sono i meno tutelati dal sistema di welfare: dopo l’intervento pubblico mostrano un rischio di povertà superiore al 30%.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)