Secondo gli esperti, si invecchia peggio in una società di vecchi. E, visto il trend, l'unica soluzione per il nostro Paese è l'ingresso di "nuovi italiani" altrimenti anche il nostro sistema delle pensioni crollerà. Per migliorare le condizioni di vita nella Terza Età, osserva Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), “bisogna promuovere politiche per la famiglia”. Il numero di figli per donna in età fertile, ricorda il presidente della Società Italiana di Neonatologia (Sin) Fabio Mosca, “è 1,34, siamo fanalino di coda in Europa e, secondo le ultime previsioni Eurostat, nel 2050 nasceranno appena 375 mila bambini. Questo vuol dire che stiamo ridisegnando l’idea di famiglia: tre quinti dei nostri bambini non avrà fratelli, cugini e zii; solo genitori, nonni e bisnonni”. Oggi per 161 persone di età maggiore di 64 anni, ci sono solo cento bambini di età inferiore a 15 anni. Aggiunge Mosca: “la broncopatia cronica ha una prevalenza del 16% tra gli over 75. Di scompenso cardiaco, ne soffre il 7% degli over 65, cifra che raddoppia dopo gli 80 anni. Di artrosi invalidante, dopo i 65 anni ne soffre il 15-20% della popolazione”. Spesso queste malattie convivono fra loro, diminuendo la capacità relazionale e aumentando la solitudine. E la loro frequenza aumenta laddove mancano i giovani. Avere dei nipoti, spiega Antonelli Incalzi, professore ordinario di Medicina Interna e Geriatria al campus Biomedico di Roma, “aumenta la qualità e la durata della vita, è stimolante sia dal punto di vista cognitivo ed emotivo che fisico, perché porta a muoversi di più”.
(Fonte: tratto dall'articolo)