Circa 200mila anziani non autosufficienti, per il 70% residenti al Nord, sono ospiti dei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari.
I centri diurni comunali sono frequentati da oltre 26mila persone disabili, mentre altre 17mila circa beneficiano di contributi comunali per servirsi di centri privati convenzionati: in totale i beneficiari sono circa 43.500, il 6,9% dei disabili fino a 64 anni.
Gli utenti delle strutture residenziali, sia comunali che private convenzionate, sono oltre 28mila (il 4,5% delle persone con disabilità fino a 64 anni).
Tra i disabili anziani, quelli accolti nelle strutture comunali o finanziate dai Comuni sono aumentati da quasi 88mila nel 2004 a oltre 101mila nel 2016, con un boom sino al 2010, quando gli utenti erano divenuti circa 99.500 e una crescita più modesta negli anni seguenti anche per la frenata delle risorse disponibili.
In Italia ci sono 1,4 milioni di anziani non autosufficienti in gran parte ultra 75enni (1,2 milioni).
Quasi il 7% (1 persona su 15) degli over 65enni ha difficoltà gravi in tre - o più - tra le capacità di lavarsi da sé, sdraiarsi e alzarsi dal letto, sedersi e alzarsi da una sedia, vestirsi e spogliarsi, usare i servizi igienici, mangiare. Il dato sale al 12% tra gli ultra 75enni.
Circa 4 milioni di anziani (e quasi la metà degli ultra 75enni) sono incapaci di svolgere in autonomia altre attività quotidiane.
Quasi un terzo degli ultra 65enni non è autonomo nelle attività domestiche più pesanti: il 17% non riesce a fare la spesa da solo, il 12% a prepararsi i pasti.
Le donne anziane riportano più difficoltà degli uomini nella cura della persona (14,1% donne, 7,3% uomini) e nelle attività domestiche (37,9% donne, 20,4% uomini).
L’articolo linkato analizza i costi, in termini umani ed economici, dell’assistenza
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)