Il 50° Rapporto Censis sulla condizione italiana parla di un Paese sostanzialmente fermo, che si sostiene sui risparmi degli anni precedenti ma non li investe e con le risorse in mano agli anziani. Per la prima volta i giovani sono più poveri dei genitori e dei nonni: hanno «un reddito inferiore del 15,1% rispetto alla media dei cittadini». E’ invece aumentata del 84,7% la ricchezza degli anziani e il reddito medio da pensione è salito del 5,3% tra 2008 e 2014. Nel 2015 è scesa l'incidenza degli investimenti sul Pil al 16,6%, mentre la media europea è del 19,5%. Il lavoro è stato sostituito dai lavoretti, e si va alla ricerca del reddito come arma di pura difesa e non come strumento di sviluppo. Sono aumentate le professioni non qualificate del 9,6% tra 2011 e 2015. In questo contesto è ovvio il calo delle nascite, l'80,6% dei Millennials è celibe o nubile e nel 2015 è stato toccato il minimo storico delle nascite. Commenta Enrico Costa, ministro Affari Regionali con delega alla Famiglia: «Sono necessarie politiche a lungo termine, pluriennali, non improvvisate ma in grado di invertire il trend. Secondo i dati Eurostat da qui al 2080 saremo 20 milioni in meno in Italia, con un aumento di dieci anni dell'età media».
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)