Al 31 dicembre dello scorso anno, i cittadini residenti in Italia erano 60 milioni 665.55, più di 5 milioni dei quali stranieri. Questo il dato reso noto dall’Istat, con la certificazione che nel 2015 il numero di residenti nel territorio nazionale ha registrato una diminuzione consistente per la prima volta negli ultimi 90 anni: il saldo complessivo è negativo per 130.061 unità.
Il calo riguarda esclusivamente la popolazione di cittadinanza italiana, che cala di 141.777 unità, mentre la popolazione straniera aumenta di 11.716.
Non si arresta il trend di invecchiamento della popolazione residente: l’età media è 44,7 anni. Il movimento naturale della popolazione ha fatto registrare un saldo (nati meno morti) negativo per quasi 162mila unità. Il saldo naturale è positivo per i cittadini stranieri (quasi 66 mila unità), mentre per i residenti italiani il deficit è molto più ampio e pari a 227.390 unità.
Il tasso di crescita naturale si attesta così a -2,1 per mille a livello nazionale e varia dal +1,9 per mille di Bolzano al -7,8 per mille della Liguria. Anche Molise (-5,4 per mille), Friuli-Venezia Giulia (-5,1 per mille), Piemonte, Toscana e Umbria presentano decrementi naturali particolarmente accentuati (tutti a -4,8%).
Il processo di invecchiamento investe tutte le Regioni d’Italia anche se con intensità differenti: al Centro Nord l’età media supera i 45 anni, nelle regioni del Mezzogiorno è di poco superiore ai 43 anni. A livello regionale il valore più elevato si registra in Liguria con 48,5 anni, seguita da Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Piemonte, Umbria e Molise.
Il disequilibrio tra giovani e anziani è più contenuto al Sud, dove la popolazione tra 0 e 14 anni è il 14,2% del totale e quella over 65 il 19,9%, ma soprattutto nelle Isole, dove i valori sono rispettivamente pari a 13,7% e 20,7%. A livello regionale, la Liguria presenta il maggior squilibrio tra giovani e anziani, in quanto registra il valore più alto di popolazione con più di 64 anni (28,2%) e il valore più basso di individui con meno di 15 anni, pari all’11,5%.
(Fonte: tratto dall'articolo)