Per Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica sociale all’Università Cattolica di Milano, se in tempi brevi non si inverte la tendenza, con natalità e flussi migratori adeguati, nel 2050 l’italiano medio avrà 75 anni e l’Italia sarà un paese di anziani con tanti animali domestici.
Nel paese il numero medio di figli per donna è fermo a 1,2. Mancano servizi per l’infanzia che permettano ai genitori di conciliare vita privata e lavoro. Mancano congedi parentali equi. Mancano politiche abitative adeguate per permettere alle giovani coppie di conquistare un’autonomia dalla famiglia di origine.
Mancano gli sgravi fiscali per sostenere eventuali spese per le baby-sitter e alleggerire così il peso del lavoro di cura gratuito che cade soprattutto sulle spalle delle donne. Nel 2023 le nascite italiane hanno toccato l’ennesimo minimo storico: appena 379 mila bambini. Nello stesso anno, la popolazione pet in Italia ha sfiorato i 65 milioni: pesci (29,9 milioni), uccelli (12,9 milioni) e gatti (10,2 milioni).
Subito dopo i cani: 8,8 milioni. Gli under 14 residenti in Italia – spiega Rosina - sono circa 14 milioni e 185 mila, ma – precisa – la correlazione stretta tra bambini e cani è da evitare: gli animali domestici non rappresentano una compensazione o un’alternativa alla nascita dei figli, ma semplicemente una scelta. Molte persone hanno bisogno di assecondare quella necessità di cura, assistenza e attenzione verso un altro essere vivente.
Per Raffaella Saso, vicedirettrice di Eurispes, un paese in cui si parla di inverno demografico gli animali diventano sempre più importanti soprattutto per chi vive da solo. Tutto si rispecchia sul mercato. Con il crollo della natalità, i consumi rivolti ai bambini diminuiscono, quelli degli animali tendono a crescere.
Secondo una ricerca fatta da Ipsos per Unipol, il 79% degli italiani (che sale all’85% per i Millennials) considera l’animale domestico come un membro della famiglia a tutti gli effetti. Più della metà dei proprietari dedica alla sua cura da una a tre ore al giorno. Più che proprietari, caregiver.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)