Secondo il rapporto European Dementia Monitor redatto da Alzheimer Europe, l’Italia figura al decimo posto nella classifica tra 36 Paesi, valutati sulla qualità dell'assistenza offerta alle persone con demenza.
I Paesi coinvolti nell’indagine sono stati valutati in base a 10 differenti parametri suddivisi in 4 macro aree: assistenza, ricerca, politiche sociali, aspetti legali. Al primo posto risulta la Svezia, seguita da Regno Unito e Belgio. L’Italia, che nel rapporto di tre anni fa era a metà classifica, sale al 10°. Chiudono tre Paesi dell’est: Bosnia-Erzegovina, Polonia e Bulgaria.
Il miglioramento nel nostro Paese si registra in quasi tutte le categorie prese in esame, ma specialmente nel riconoscimento dei diritti legali delle persone con demenza e dei loro familiari e nella partecipazione alle iniziative europee di ricerca. In generale, in Italia emerge una grande attenzione per gli aspetti sociali e per la tutela dei diritti, grazie anche alle iniziative delle associazioni di riferimento.
Nel Report manca tuttavia la menzione della grande novità del nostro governo risalente al dicembre 2020, ossia l’approvazione da parte della Commissione Bilancio della Camera dell’emendamento alla Legge di Bilancio 2021, che prevede un finanziamento di 15 milioni in 3 anni per il Piano Nazionale Demenze e l’ufficializzazione del “Tavolo di monitoraggio dell’implementazione del Piano Nazionale per le Demenze (PND)”.
Tuttavia, attualmente l’Italia resta indietro sui servizi di assistenza e la loro accessibilità: in particolare, si registra ancora una grande carenza nelle cure domiciliari, nell’assistenza diurna e nelle strutture residenziali. In aggiunta a questo, più del 50% dei costi di accesso ai servizi sono totalmente a carico delle famiglie, e ancora insufficienti sono i finanziamenti pubblici. A tutto ciò dovrebbe porre termine proprio il recente finanziamento del Piano Demenze.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)