Primo obiettivo di Europa 2020 (strategia decennale della Commissione Europea per la crescita) è il raggiungimento di un tasso di occupazione del 75% della popolazione tra i 20 e i 64 anni di età. Target generale che, come spiega una ricerca di fondazione Open Polis, è stato tradotto dagli Stati membri in traguardi nazionali sulla base delle loro specifiche situazioni economico-sociali. Per l’Italia l’obiettivo è stato fissato al 67% di occupati entro il 2020.
A un anno dal termine della strategia decennale siamo ancora distanti e penultimi per tasso di occupazione nell’Unione europea: il 63% al 2018. Per divario occupazionale fra uomini e donne l’Italia è seconda nell’Ue dopo Malta: siamo al 19,8% (dati Eurostat aggiornati a febbraio 2019) su una media Ue dell’11,5%.
Non solo, in tutte le regioni meridionali della penisola, nel 2018, l’occupazione femminile è rimasta al di sotto del 50%. Spicca il dato sul divario fra lavoratori anziani e giovani; sono quattro gli Stati Ue con una percentuale di lavoratori anziani superiore a quella dei lavoratori giovani. Tra questi, l’Italia emerge per il maggior divario: soltanto il 42,7% dei giovani italiani è occupato, contro il 52,2% dei lavoratori anziani.