Dal Report 2019 'Il futuro della salute', emerge che i cittadini di alcuni Paesi europei si fidano di medici e farmacisti per risolvere i loro problemi di salute. La ricerca condotta da Kantar Health per un gruppo farmaceutico tedesco ha riguardato 9 Paesi del Vecchio continente (Belgio, Francia, Germania, Gb, Polonia, Russia, Serbia, Spagna e Italia). Sono stati 18.000 gli intervistati (2.000 gli italiani). Un dato generale riguarda l'abitudine a consultare il 'Dr. Google' ma la maggior parte del campione crede nella prevenzione ed è aperto alle nuove tecnologie in sanità. Interrogati sulle potenzialità del progresso scientifico nella cura di un numero sempre maggiore di malattie, quasi 6 intervistati su 10 (58%) si dicono ottimisti. Più che in altri europei dove la media è del 53%.
Obiettivo della ricerca: anticipare i bisogni e individuare gli ambiti su cui intervenire per stimolare informazione e dibattito e migliorare la gestione della salute. Sono state considerate anche le differenze che emergono tra diversi Paesi ed entro i confini nazionali fra uomini e donne e tra fasce d'età.
I responsabili della ricerca hanno anche individuato un'area europea: quella "mediterranea" o "latina" ( Italia e Spagna soprattutto) dove l'ottimismo è superiore alla media; dato che gli autori dello studio attribuiscono al tipo di cultura e di visione di futuro.
Quanto agli italiani: il 71% di essi riconosce il medico o il farmacista come referenti principali per parlare di salute e il 66% ha fiducia nella medicina convenzionale. Interessante il rapporto con le tecnologie: la metà degli intervistati (51%), soprattutto i più giovani, dice di valutare la possibilità di essere curato via webcam per una malattia minore; mentre il 66% del campione sarebbe disponibile a farsi operare con l'ausilio della chirurgia robotica, rispetto alla quale, a sorpresa, sono più favorevoli gli anziani. Solo il 29%, invece, ricorre all'utilizzo di App per la salute o a dispositivi indossabili per il fitness. Poco conosciuta, invece, la funzione dei test genetici (17%) dove siamo ultimi in Europa. Analoga la posizione degli italiani, rispetto alla media europea, per quanto riguarda i 'rimedi della nonna' (14% verso 27%). Mentre siamo i più attenti alla qualità dei cibi, associamo l'attenzione alla salute, specie nel caso delle donne( 58%), soprattutto alla paura di invecchiare.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)