La lingua d'origine influenza il modo in cui si manifestano l'Alzheimer e le demenze. Le persone native inglesi hanno più difficoltà a pronunciare le parole, mentre quelle di lingua italiana usano frasi più semplici. Sono le strategie cui ricorrono i malati nelle prime fasi della malattia, quando ancora non è evidente ma si manifesta solo con disturbi al linguaggio. Lo spiega sulla rivisa Neurology uno studio condotto dalla neurologa italiana Maria Luisa Gorno Tempini, dell'università della California, in collaborazione con ricercatori dell'ospedale San Raffaele di Milano. Una scoperta che potrebbe aiutare nel fare diagnosi più accurate, visto che gli attuali criteri diagnostici sono in gran parte basati su pazienti di lingua inglese.
(Fonte: tratto dall'articolo)