Tra i tanti che la pandemia ha portato con sé, non si può non ricordare Ivo Cilesi, citato tra le vittime illustri del virus persino da un quotidiano come il Wall Street Journal.

Cilesi è divenuto noto per aver elaborato terapie innovative non farmacologiche, a vantaggio dei malati di Alzheimer.Una di queste è la doll therapy (la teoria della bambola). 

La bambola Gully, da lui brevettata e divenuta poi presidio medico, è una bambola con particolari caratteristiche. Può diminuire alcuni disturbi comportamentali (aggressività, apatia, agitazione...) e può offrire conforto. Una bambola come Gully, infatti, risveglia i sentimenti e le emozioni nelle persone affette da demenza, poiché diviene oggetto di cure, come fosse un bambino in carne e ossa.

In tal senso finisce col colmare anche il bisogno umano di affetto e attaccamento.

Ma Ivo Cilesi è noto anche con il nomignolo di ‘dottor treno’, a causa di una intuizione che lo aveva portato ad esplorare la c.d. ‘terapia del treno’.

Allestendo una stanza come fosse un vagone, infatti, invitava i pazienti ad un viaggio insieme, stimolando in questo modo il riaffiorare di ricordi ed emozioni e facilitando la comunicabilità tra le persone. Nel 2018, sentendo il bisogno di validare scientificamente le sue osservazioni sul campo durate 20 anni, fonda l’Innovative Elder Research, un centro studi dedicato alle terapie non farmacologiche, con finalità di ricerca senza fini di lucro.