Rivisitando, alla mia tarda età, gli anni giovanili nel tentativo di riportare alla memoria affetti e pensieri di allora, si prova commozione ma anche un inutile rimpianto di non aver saputo vivere quegli anni con maggiore consapevolezza. È questa una qualità che matura con gli anni e non appartiene quindi al corredo spirituale della gioventù. Forse per rivivere tempi così psicologicamente lontani sono utili i tentativi poetici di allora, quando leggevo, oltre ai poeti di antologia, alcuni ancor oggi poco noti, come Beppe Fenoglio (1922-1963), Federigo Tozzi (1883-1920), Corrado Alvaro (1895-1956), Pier Ludovico Occhini (1874-1941), Paolo Buzzi (1874-1956), Elio Vittorini (1908-1966), Gesualdo Bufalino (1920-1996). Non c’è da meravigliarsi se alcuni loro versi e ispirazioni siano scivolati inconsapevolmente nei miei modesti scritti: fu allora un appropriamento d’amore per dare valore alla mie povere righe ed oggi compensano l’eventuale paziente lettore dei miei umili versi. E benché non attribuisca grande importanza ai miei tentativi poetici ma solo ai loro ispiratori, quelle mie modeste poesiole mi furono di salutare evasione mescolandosi a letture e studi scolastici di ben altra natura. Ritrovarli ora, manoscritti su paginette sbiadite, nella minuta grafia di allora, risveglia un mondo che reputavo non avesse lasciato in me alcuna traccia. E rinunciare alla tentazione di ritornare ancor oggi nell'anima fanciullo, correggendo ed aggiungendo versi nuovi. Fanno comunque parte della mia vita e, rileggendoli ora, oltre a riportare alla memoria persone ed eventi, contribuiscono ad acquisire quella autoconsapevolezza cui ho fatto cenno. Dal punto di vista spirituale le considero quindi un'ulteriore grazia piovuta dall’alto.
(Fonte: www.libreriadelsanto.it)