Quando l’ esperienza prevale,
viviamo sicuri in un’età,
senza pensare in modo banale
e con una certa difficoltà.
Ci muoviamo di pensiero in pensiero
per una via che non offra mistero.
Si entra in un’altra storia,
dove l’idea della morte
è in una dimensione non immaginaria
(essa ci ha colpiti diverse volte).
Ma non da’ tristezza, grande, infinita
e non può più cambiare la nostra vita.
E ci accorgiamo che la gioia, il contento
accompagnano la fatica di vivere,
sì, ma il sentimento si moltiplica nel tempo,
non è diminuito, ma va a crescere.
Essi costituiscono tutto ad un tratto,
della nostra vita, solo un piccolo tratto.
Alla nostra età anche l’ errore,
il sacrificio con la maturità
hanno a che fare con l’amore
e rimano con la libertà...
considerando da cima a fondo
la vita, la maturità è un crescendo.
Si, perché da anziani
si capisce che le chiavi
della vita non sono i *domani*,
ma non rimanere schiavi.
“Di chi?" noi ci chiediamo
“Ma di noi stessi” rispondiamo:
Se infatti dalla mescolanza,
è sorto il caos completo,
(della divina ed umana sostanza)
Il passato fa parte del nostro vissuto.
Possiamo intendere così le crisi
Come una cara, fraterna simbiosi.
Quando viviamo in simbiosi
dimentichiamo la solitudine,
perché gli affetti, così numerosi
ci liberano anche da un’ abitudine.
Accettati amorosamente dalla gente
procediamo lieti, liberamente.