Grazie ad alcuni dispositivi non invasivi sarà possibile trovare i primi segni dell’invecchiamento e posticiparli grazie ai cambiamenti negli stili di vita. Questi gli obiettivi del progetto internazionale My Active and Healthy Ageing, che ha riunito numerosi gruppi di ricerca, università, piccole imprese europee e tre università extraeuropee per sperimentare nuove strategie per la diagnosi precoce delle problematiche legate all’invecchiamento. Grazie alla tecnologia, come l’utilizzo di smartphone e della fitband, si possono raccogliere i dati relativi all’attività fisica, equilibrio, abilità di memoria, interazioni sociali, il sonno e le abitudini alimentari di ognuno. In questo modo si può avere un quadro generale della salute dell’anziano, con la valutazione dei parametri vitali (come pressione sanguigna, peso e glicemia) e conoscere anche il rischio di cadute o l’attività fisica svolta. Per una corretta valutazione poi si dovrà tener conto anche di fattori come i disturbi del linguaggio e della salute psicologica della persona, che molto spesso limitano la vita sociale nella terza età. Attraverso delle app si potranno proporre così degli interventi personalizzati con semplici esercizi ed indicazioni come ricordare una sequenza di immagini, seguire una dieta o un’attività fisica calibrata sulla persona. Se il risultato della ricerca sarà positivo, si potrà consentire agli anziani di gestire in autonomia e al meglio la propria salute, riducendo i ricoveri in ospedale e in lungo degenza.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)