Un'epopea familiare, il racconto del sogno americano in tutte le sue sfaccettature, gli Stati Uniti dell'era Obama e della presidenza Trump costituiscono la nervatura dell'ultimo splendido lavoro di Salman Rushdie. “La caduta dei Golden” è la storia spettacolare e drammatica dell'ascesa e della caduta della famiglia Golden. Nero, il patriarca della dinastia, è partito dall'India ed è approdato nelle lande americane per avverare i suoi sogni. Ha scelto la terra che promette il diritto alla felicità per cercare di conquistarsi un futuro fatto di agio, ricchezza e potere. È riuscito a crearlo e anche a dare vita a una stirpe di figli maschi dai nomi epici: Dionisio, Apuleio e Petronio. Da dove arriva tutta la sua ricchezza? Come si è creata la potenza dei Golden e quali sono i fantasmi che sembrano perseguitare questo nuovo casato? Nero, uomo enigmatico e taciturno, non avrebbe mai voluto rispondere a queste domande. Il destino, spesso il motore delle tragedie antiche, lo obbligherà, però, a una confessione. La sorte impietosa che si accanisce su ognuno dei figli, costringe Nero ad aprirsi con un giornalista. Il reporter, già attento osservatore delle vicende legate ai Golden, raccoglie allora la testimonianza sofferta di Nero. Una conversazione in cui emerge la storia della famiglia, l'arricchimento, la perdita del loro potere e l'eredità sorprendente lasciata dal protagonista. Con la sua prosa perfetta, puntuale e meticolosa Rushdie regala ai lettori il ritratto intenso di personaggi magici e maledetti, la storia senza tempo del mito e quella in costante evoluzione delle vicende presenti. “La caduta dei Golden” ha la forza del racconto di famiglia e l'intensità dell'epos.
(Fonte: www.libreriauniversitaria.it)