La Commissione Europea ha presentato un’analisi approfondita dei sistemi sanitari degli Stati membri dell’UE. Ha esaminato lo stato di salute delle popolazioni e i fattori di rischio importanti, verificando l’efficacia, l’accessibilità e la resilienza dei sistemi sanitari in ogni Stato membro. Dallo studio emerge che, in Italia, il fabbisogno sanitario insoddisfatto è tra i più alti d’Europa. Il 7 % degli italiani ha segnalato, nel 2015, bisogni sanitari non soddisfatti per motivi di natura economica, geografica (distanze eccessive) o di attesa.Tale percentuale è superiore alla media europea (inferiore al 4 %) e sale fino al 15% nelle fasce di popolazione con i redditi più bassi. I profili sanitari degli Stati membri sono stati redatti in cooperazione con l’Ocse e l’Osservatorio europeo delle politiche e dei sistemi sanitari. “Dalla relazione di accompagnamento” afferma la Commissione europea sono emerse alcune linee di azione valide per tutti i 28 Paesi:
- Va affrontata, oltre allo squilibrio degli investimenti nella prevenzione, la problematica delle disuguaglianze sociali,
- Va irrobustita l’ assistenza sanitaria di base per guidare in modo efficiente i pazienti nel sistema sanitario ad evitare sprechi;
- Va potenziata l’assistenza integrata perché in troppi Paesi i pazienti devono trovare soluzioni frammentate all’interno dei loro sistemi sanitari;
- Vanno programmate, da parte delle autorità sanitarie, le esigenze di forza lavoro in base ai cambiamenti imminenti: invecchiamento della popolazione e multimorbilità, competenze nuove e innovazione tecnica.
- Vanno messi al centro i pazienti come fulcro della generazione di dati sanitari utili al miglioramento dei servizi, delle politiche e delle pratiche per accrescere l’efficienza dei sistemi sanitari.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)