Pupi Avati ha lasciato la commissione per i contributi selettivi del ministero dei Beni Culturali; tra i motivi di dissenso verso di lui, anche l’accusa di essere vecchio, come se l’età fosse in sé una menomazione alla creatività. Andrea Camilleri è tra quelli in disaccordo su questa affermazione quando dice che la vecchiaia rende più sensibili verso le emozioni e i sentimenti. Anche Raffaele La Capria indica gli anni senili come «un dono del cielo» in risposta a Martin Amis, il quale aveva suggerito, per risolvere i problemi demografici e pensionistici, come provocazione, di avvelenare gli over 70. Anche Pupi Avati ha risposto ai suoi detrattori citando Pablo Picasso vissuto fino a 92 anni senza aver mai perso la forza inventiva. Tanti sono comunque gli esempi che fanno capire come il passare del tempo non affievolisca l’energia creativa, suggerisce Pupi Avati, dal Falstaff scritto da Verdi a 80 anni, ai fratelli Taviani, Ermanno Olmi, o a Manoel de Oliveira, il regista portoghese che ha lavorato fino al momento della sua morte, a 106 anni.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)