Il Rapporto 2015 sui consumi delle famiglie italiane, a cura della Fondazione di Vittorio, dell’Istituto Tecnè e della Filcams-CGIL, ci rivela che il potere d’acquisto dei nuclei familiari è notevolmente inferiore ai livelli del 2008 (-6,3%). In particolare, la spesa alimentare è diminuita complessivamente di quasi 17 euro, mentre quella non-alimentare di 136 euro. Oltre al valore medio della spesa, negli ultimi 10 anni, sono notevolmente cambiati anche gli standard e le modalità di consumo. Sono quattro le tipologie di consumatori individuate nella ricerca : i mediani; i vulnerabili; i delusi e i benestanti. I mediani (41% della popolazione adulta - 20,7 milioni di persone) rappresentano i consumatori del ceto medio. Negli ultimi anni hanno ridotto sia la qualità che la quantità dei tradizionali standard di consumo. Si tratta prevalentemente di lavoratori dipendenti, con un titolo di studio medio-alto, che si collocano nella fascia d’età tra i 35 e i 55 anni. Il reddito medio è tra 1.000 e 2.000 euro netti al mese. I Vulnerabili (28% della popolazione adulta - 14,3 milioni di persone) rappresentano le fasce più deboli ed esposte. Hanno un reddito pro-capite inferiore a 1.000 euro mensili. Molto attenti ai prezzi, adottano innovative strategie d’acquisto. Prevalentemente pensionati e disoccupati, si collocano soprattutto nella fascia sopra i 45 anni e hanno un titolo di studio medio-basso. Il reddito medio è inferiore a 1.000 euro. Acquistano maggiormente nei discount. I delusi (18% della popolazione adulta - 9 milioni di persone) provenienti da una borghesia che si è impoverita con la crisi . Si tratta nella maggioranza di lavoratori dipendenti e autonomi, con un titolo di studio medio alto. Hanno ridotto la quantità ma non la qualità dei loro consumi. Acquistano prevalentemente prodotti in saldo, negli outlet e su internet. Hanno un’età compresa tra i 25 e i 45 anni. Il reddito medio è tra i 1.500 e i 3.000 euro al mese. I Benestanti (13% della popolazione adulta – 6,6 milioni di persone) rappresentano la classe più agiata dal punto di vista economico. Hanno consumi superiori alla media. Professionisti, imprenditori, dirigenti, hanno un titolo di studio alto e redditi molto superiori alla media (oltre 3.500 euro al mese). Si collocano prevalentemente nella fascia 45-70 anni.
(Sintesi redatta da: Antonella Carrino)