Così scrive Clara Vaccaro, Presidente dell'Ordine degli Assistenti sociali del Lazio in una lettera aperta indirizzata al sub commissario di Roma Capitale delegata alle politiche sociali, periferie, immigrazione, Giovanna Sammarco. "Le criticità che si stanno registrando sono principalmente correlate ad una serie di elementi e di fattori sui quali è necessaria una sua forte presa di posizione con quegli interventi che certamente rientrano nei limiti e nei poteri che le norme assegnano ad una gestione commissariale come per l'appunto è quella che contraddistingue in questo momento Roma Capitale. Occuparsi - come fanno ogni giorno gli Assistenti Sociali - delle persone, delle comunità, delle famiglie multiproblematiche, dei minori, dell' handicap, degli anziani in situazioni di bisogno e di disagio e predisporre interventi specifici per la prevenzione, il sostegno e il recupero, necessita di uno “spazio welfare” in grado di offrire risorse economiche e organizzative adeguate. Si registra, in primo luogo, una profonda incertezza e indeterminatezza sui finanziamenti dedicati al Sociale: le già esigue risorse economiche non permettono più di garantire a chi ne ha bisogno la programmazione e, addirittura, il proseguo degli interventi di aiuto e sostegno in corso. È noto che il lavoro sociale non si esplica in un'azione singola di un unico operatore ma si realizza grazie all'integrazione di più interventi multiagency che mirano a ridurre il disagio e a permettere il recupero della persona e della sua comunità. Per questo motivo è tanto più necessario prevedere la presenza di risorse economiche dedicate al finanziamento di progetti e servizi coordinati in grado di accogliere i bisogni e le emergenze sociali fornendo risposte adeguate. Alla carenza di risorse finanziarie si accompagna un sempre più marcato espandersi del numero e della complessità dei bisogni e delle richieste sociali cui non corrisponde- purtroppo- un altrettanto incremento del numero delle risorse professionali dedicate. Siamo in presenza di un fenomeno di perdita e di dispersione di competenze, esperienze e know-how”.
(Fonte: tratto dall'articolo)